patologia e difesa delle colture


Oidio delle solanacee Laveillula taurica (Lev.) Arnaud
Inquadramento tassonomico
Regno: fungi
Phylum: Ascomycota
Ordine: Erysiphales
Famiglia: Erysiphaceae
Specie: Laveillula taurica /Oidiopsis taurica

Distribuzione geografica:
il fungo è comune nelle regioni mediterranee, sia in serra che in pieno campo, su ampia gamma di ospiti: pomodoro, melanzana, peperone ecc.

Sintomatologia:
Sintomi tipici:
Si manifestano sul pomodoro (pianta) in qualsiasi stadio si sviluppo sotto forma di un efflorescenza biancastra farinosa diffusa prevalentemente sulla pagina inferiore della foglia mentre in corrispondenza dell’efflorescenza sulla pagina superiore compare una macchia clorotica che successivamente necrotizza.
Sintomi atipici:
L’oidio è stato anche rilevato come si nota dalla foto come sintomo iniziale con la presenza dell’efflorescenza biancastra sulla pagina superiore della foglia (Dr. Agr. A.L.S.T.2008).

Biologia ed epidemiologia:
Laveillula taurica a differenza delle altre erisifacee caratterizzate da un micelio ectofitico, questo possiede il micelio di tipo emiendofitico. Esso è caratterizzato da ife ialine, ramificate, superficiali, munite di oppressori lobati o assenti secondo alcuni autori con austori subglobosi che penetrano attraverso gli stomi spingendosi nel mesofillo fogliare dove si addensano per lo più nelle camere ipostomatiche e negli spazi intercellulari del tessuto lacunoso più vicino all’epidermide. I conidiofori sono eretti, ialini, semplici costituiti da 3-5 cellule e con un solo conidio apicale. I cleistoteci (forma di conservazione invernale) sono nerastri, sferici, muniti di fulcri ramificati contenenti numerosi aschi di circa 15-30 cm Solitamente il fungo si presenta nella sua forma agamica Oidiopsis taurica sulla superfice esterna della foglia. Il fungo si conserva e sverna come micelio vegetante o come cleistotecio sui residui colturali.
La diffusione del fungo è affidata ai conidi portati all’apice di lunghi rami conidiofori. Le condizioni ottimali per l’infezione si verificano con temperatura superiore a 20°Ced il 70-75% di umidità. In campania la patologia si manifesta da aprile a settembre se sussistono le condizioni termo-igrometiche ottimali.