anteprima articolo del 14/10/09 senza foto

L’agente della Peronospora del Pomodoro è la Phytophthora infestans, un fungo polifago appartenente alla famiglia delle Peronosporaceae. Oltre il pomodoro questo patogeno, che comprende diversi biotipi a parassitismo specializzato, attacca altre specie vegetali come la patata o altre Solanacee sia spontanee che coltivate.
I sintomi dell’infezione si manifestano in tutti gli organi della pianta e possono portare nei casi più gravi a una perdita del raccolto sia per avizzimento e diseccamento della pianta sia per distruzione diretta dei frutti. Sulle foglie la malattia si presenta sotto forma di macchie decolorate(clorotiche)irregolari, localizzate marginalmente o internamente al lembo, che successivamente imbruniscono assumendo prima un aspetto verde scuro e poi bruno-bronzeo. In condizioni di elevata umidità l’alterazione si estende rapidamente sull’intero lembo fogliare mentre nella pagina inferiore in corrispondenza delle aperture stomatiche compare una leggera efflorescenza biancastra dovuta alla presenza degli zoosporangiofori(organi riproduttivi) del fungo. Sui fusticini, sui piccioli fiorali e sui peduncoli fiorali l’infezione si manifesta solo nel caso di forti attacchi presentando una sintomatologia molto simile a quella riscontrabile nelle foglie. Si evidenziano striature longitudinali più o meno estese, di colore bruno, in corrispondenza delle quali gli organi si piegano o si spezzano. L’attacco sui frutti interessa generalmente le bacche ancora verdi e si manifesta inizialmente con la presenza di aree edematose e irregolari che successivamente si disidratano e divengono represse assumendo una colorazione olivacea. Solo in condizioni di elevata umidità dell’aria si può riscontrare sulla parte colpita del frutto la presenza di una muffa biancastra. La bacca una volta colpita interrompe la maturazione, si distacca dalla pianta e successivamente marcisceDurante il periodo invernale il patogeno sverna sui residui vegetali sotto forma di micelio per poi riprendere la sua attività infettiva durante il periodo primaverile. L’emergenza degli sporangiofori si ha quando l’umidità dell’aria supera l’85% e la temperatura ottimale è di 22°C mentre per la formazione degli sporangi è necessario un tasso di umidità superiore a 90% e una temperatura tra 18°C e 24°C. Gli sporangi successivamente vengono trasportati attraverso l’acqua e il vento sugli organi della pianta dove in base alla temperatura germinano direttamente per micelio (18°C) o indirettamente per liberazione di zoospore mobili. L’incubazione varia tra 60 e le 144 ore a seconda della temperatura, del tipo o varietà di ospite. I periodi più brevi si hanno intorno a 20°C - 23°C che corrispondono all’optimum per l’accrescimento del micelio.
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